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11.11.10

Giosuè Carducci - San Martino

L'estate di San Martino è un periodo invernale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore, e viene festeggiato l'11 novembre. Tradizionalmente durante questi giorni si aprono le botti per l' assaggio del vino novello, che solitamente viene abbinato alle castagne. Questa tradizione è celebrata anche in una famosa poesia di Giosuè Carducci intitolata appunto San Martino.

San Martino di Giosuè Carducci
La nebbia a gl' irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l' anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com' esuli pensieri,
nel vespero migrar.



Parafrasi: la nebbia, per gli alberi spogli dei colli, mentre piove, sale e, trainata dal vento, dipinge il mare di bianco e tra le vie del paese dai cattivi umori va l’odore di vino a tirar su i morali. Gira su rami infuocati lo spiedo cuocente, mentre il cacciatore festeggia davanti alla porta. Al momento del tramonto, molti corvi neri, come pensieri nella sera se ne vanno. 

L'autore: Carducci nacque a Valdicastello, in provincia di Lucca, nel 1835 e morì a Bologna nel 1907. Trascorse la sua giovinezza nella Maremma tra Bolgheri e Castagneto, dove il padre era medico. Questi luoghi rimasero impressi nel cuore del poeta che li canterà nelle sue poesie. Fu professore di letteratura italiana all'Università di Bologna, senatore del Regno e nel 1906 ottenne il premio Nobel per la letteratura.

Vi lascio con una versione musicale di un comico italiano, Fiorello:




 



Via: http://it.wikipedia.org/wiki/Giosu%C3%A8_Carducci

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