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29.12.10

Dolci Natalizi: "Le coppette di panettone"

 

Nonostante siamo ancora in pieno periodo natalizio, sicuramente avrete in casa una quantità enorme di panettone e, magari, vi domanderete cosa potete farne prima di evitare che vada a male. Naturalemnte, qualsiasi bontà se servita, preparata o mangiata con troppa frequenza diventa noioso e non gradito. Il sito Bianco Natale propone un'alternativa curiosa e sfiziosa per reinventarsi un piatto tutto nuovo e fare un figurone nella notte di Capodanno. L'idea è creare delle coppette di panettone, semplici e saporite, per accontentare pure i palati più raffinati.

Ecco gli ingredienti per 6-8 persone:

  • 300 g di panettone senza crosta
  • 120 g di panna montata
  • 2 arance
  • 9 uova
  • 7 fogli di colla di pesce
  • 1,5 l di latte
  • 350 g di zucchero
  • 200 g di frutta candita in pezzi
  • un bicchierino di rum
Preparazione:

Prendete la colla di pesce e mettetela sotto l’acqua fredda. Lavate, quindi, le arance e, dopo averle asciugate, iniziate a grattugiare la buccia. Alla fine, prendetene pure il succo e, filtrandolo, versatelo in una casseruola. Unite, ora, le scorze grattugiate, 50 g di zucchero e il rum, fate bollire il tutto e spegnete solo quando il liquido si sarà ridotto della metà. 

E’ il momento di rompere le uova, di separare i tuorli dagli albumi e di montare i primi con 130 g di zucchero. Nel frattempo, farete bollire il latte con altri 130 g di zucchero. Il composto andrà messo sul fuoco, aggiungendo piano piano il latte zuccherato per ottenere una crema spumosa. 

Versate in una ciotola metà crema con la colla di pesce strizzata. Unite la salsa all’arancia e la panna montata. Ancora, montate a neve 3 albumi con lo zucchero rimasto e tagliate a pezzetti il panettone. Aggiungete albumi e panettone al composto e amalgamate. Create tante coppette e mettete in frigo a raffreddare. Servite, infine, con la crema rimasta e con pezzi di frutta candita.


Cosa ne pensate? Proverete questa nueva ricetta?  


Auguri di Buon Anno 
da 
Italiano Espresso
 




Foto di: Giardino Fiorito

24.12.10

L'Italia e le tradizioni natalizie

Nel presepe moderno vengono rappresentati sia il luogo sia tutti i personaggi della Natività. Quest'usanza diventò popolare da quando statue e rappresentazioni religiose divennero sempre più numerose nelle chiese italiane. Una tradizione tutta italiana è il presepe vivente: uno dei più famosi è il presepio di piazza di Spagna a Roma. Ma, se torniamo indietro nella storia, il primo presepe vivente fu realizzato da San Francesco d'Assisi, nel 1223 a Greccio.
Una delle città italiane in cui è particolarmente radicata la tradizione del presepe è Napoli. Le statue, in legno e vestite con abiti di stoffa, sono delle vere e proprie opere d'arte. Le tradizionali tecniche di produzione artigianale risalgono al XV secolo.
Per quanto riguarda invece l'albero di Natale, la sua origine è associata a numerose leggende, alcune legate al culto pagano e altre al culto cristiano. Nei culti pagani dell'Europa del Nord, l'abete veniva venerato come simbolo di lunga vita. L'usanza di esporlo in casa partì dalla Germania e solo successivamente si diffuse in tutta Europa. Entrò nelle case italiane solo alla fine del XIX secolo, quando la moglie di Umberto I decise di allestirlo nel Quirinale. Da qui divenne un costume popolare. La tradizione italiana vuole che venga allestito l'8 dicembre, il giorno dell'Immacolata, e smontato il 6, giorno dell'Epifania.
Due sono le figure folkloristiche legate al Natale: Babbo Natale e la Befana. La prima ha la stessa origine in tutto il mondo cristiano: deriva da un personaggio storico, il vescovo San Nicola da Mira. Si dice che il vescovo, durante il periodo natalizio, facesse doni ai più poveri. La rappresentazione moderna di Babbo Natale, vestito di rosso e con le renne, è invece abbastanza recente e risale al XIX secolo. La figura della Befana è invece legata ad una leggenda: dopo la nascita di Gesù, scelse di non seguire i Re Magi, ma subito dopo se ne pentì. Da allora, si dice che la notte dell'Epifania porti doni ai bambini, sperando che uno di questi sia proprio Gesù.
In Italia, la tradizione vuole che la cena della Vigilia di Natale sia base pesce. La parola latina "vigilia" significa veglia, caratterizzata dal digiuno. In quasi tutte le ricette della cena di Natale è presente il capitone, pesce che si ritrova in molti digiuni di carattere religioso.