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5.1.11

Dolci natalizi: "La ciambella dei Re Magi"

La ciambella dei Re Magi, è un dolce che proviene, principalmente, dalla trazione culinaria spagnola, dove il delizioso dolce viene chiamato Roscón de Reyes. Di solito si mangia trascorso il Capodanno, in prossimità del sei gennaio, momento religioso molto sentito in Spagna, proprio per l’arrivo nella grotta di Betlemme di questi mitici personaggi del presepe. 

La forma è quella classica del ciambellone e non può mancare nelle tavole soagnole perchè per i bimbi si tratta di una sorta di secondo 25 dicembre con i doni sotto l’albero, che hanno portato gli stessi Re Magi insieme a oro, incenso e mirra per Gesù Bambino.
Durante queste feste di Natale , quindi, dilettatevi a provare un piatto che ormai di diritto è entrato a far parte pure della nostra tradizione culinaria e non solo per l’Epifania





Ecco gli ingredienti:
  • 480 grammi di farina 00;
  • 230 millilitri di latte;
  • 100 grammi di margarina vegetale;
  • 35 grammi di lievito di birra;
  • 100 grammi di zucchero semolato;
  • 1 pizzico di sale;
  • 2 uova;
  • la scorza grattugiata di 1 limone;
  • 100 grammi di uvetta;
  • 100 grammi di canditi misti;
  • 1/2 stecca di cannella;
  • 30 grammi di scorza d’arancia candita.
Per la decorazione:
  • frutta candita;
  • zucchero in granella;
  • 1 tuorlo d’uovo;
  • 2 cucchiai di latte.
Prendete una terrina, riempitela di acqua tiepida e mettetevi in ammollo l’uvetta per farla ritornare fresca. A questo punto, quindi, fate scaldare del latte con un pò di zucchero per alcuni minuti e scioglietevi poi il lievito, prima di lasciare riposare per alcuni minuti. 

Setacciate, poi, la farina con il sale e prendete la margarina che andrà resa liquida a bagnomaria e a fuoco basso. Lavate con dell’acqua un limone e grattugiatene la buccia, prima di lavorare la farina salata con il lievito sciolto, le uova e la margarina liquida. 

Aggiungete, ora, il latte, lo zucchero, la cannella e la scorza di limone grattugiata e lavorate l’impasto. Quest’ultimo dovrà lievitare per mezz’ora, mentre voi vi occuperete di tritare finemente la scorza di arancia candita. 

Al termine della lievitazione, prendete la pasta e unitevi l’uvetta strizzata, i canditi e le scorzette di arancia tritata. Sistemate l’impasto in uno stampo per ciambella, precedentemente imburrato e infarinato e lasciatelo riposare per 45 minuti. Preriscaldate il forno a 180° gradi, mentre prendete un uovo e dividete il tuorlo dall’albume. 

Il primo andrà versato in una ciotola con il latte. La pasta, invece, verrà spennellata con tuorlo e latte e decorata con la frutta candita e con la granella di zucchero, prima di farla cuocere per circa 45 minuti.



Poi, raccontatemi com'è andata...

Vi è piaciuto il Roscón de Reyes?

Come festeggerete il 6 gennaio?



29.12.10

Dolci Natalizi: "Le coppette di panettone"

 

Nonostante siamo ancora in pieno periodo natalizio, sicuramente avrete in casa una quantità enorme di panettone e, magari, vi domanderete cosa potete farne prima di evitare che vada a male. Naturalemnte, qualsiasi bontà se servita, preparata o mangiata con troppa frequenza diventa noioso e non gradito. Il sito Bianco Natale propone un'alternativa curiosa e sfiziosa per reinventarsi un piatto tutto nuovo e fare un figurone nella notte di Capodanno. L'idea è creare delle coppette di panettone, semplici e saporite, per accontentare pure i palati più raffinati.

Ecco gli ingredienti per 6-8 persone:

  • 300 g di panettone senza crosta
  • 120 g di panna montata
  • 2 arance
  • 9 uova
  • 7 fogli di colla di pesce
  • 1,5 l di latte
  • 350 g di zucchero
  • 200 g di frutta candita in pezzi
  • un bicchierino di rum
Preparazione:

Prendete la colla di pesce e mettetela sotto l’acqua fredda. Lavate, quindi, le arance e, dopo averle asciugate, iniziate a grattugiare la buccia. Alla fine, prendetene pure il succo e, filtrandolo, versatelo in una casseruola. Unite, ora, le scorze grattugiate, 50 g di zucchero e il rum, fate bollire il tutto e spegnete solo quando il liquido si sarà ridotto della metà. 

E’ il momento di rompere le uova, di separare i tuorli dagli albumi e di montare i primi con 130 g di zucchero. Nel frattempo, farete bollire il latte con altri 130 g di zucchero. Il composto andrà messo sul fuoco, aggiungendo piano piano il latte zuccherato per ottenere una crema spumosa. 

Versate in una ciotola metà crema con la colla di pesce strizzata. Unite la salsa all’arancia e la panna montata. Ancora, montate a neve 3 albumi con lo zucchero rimasto e tagliate a pezzetti il panettone. Aggiungete albumi e panettone al composto e amalgamate. Create tante coppette e mettete in frigo a raffreddare. Servite, infine, con la crema rimasta e con pezzi di frutta candita.


Cosa ne pensate? Proverete questa nueva ricetta?  


Auguri di Buon Anno 
da 
Italiano Espresso
 




Foto di: Giardino Fiorito

24.12.10

L'Italia e le tradizioni natalizie

Nel presepe moderno vengono rappresentati sia il luogo sia tutti i personaggi della Natività. Quest'usanza diventò popolare da quando statue e rappresentazioni religiose divennero sempre più numerose nelle chiese italiane. Una tradizione tutta italiana è il presepe vivente: uno dei più famosi è il presepio di piazza di Spagna a Roma. Ma, se torniamo indietro nella storia, il primo presepe vivente fu realizzato da San Francesco d'Assisi, nel 1223 a Greccio.
Una delle città italiane in cui è particolarmente radicata la tradizione del presepe è Napoli. Le statue, in legno e vestite con abiti di stoffa, sono delle vere e proprie opere d'arte. Le tradizionali tecniche di produzione artigianale risalgono al XV secolo.
Per quanto riguarda invece l'albero di Natale, la sua origine è associata a numerose leggende, alcune legate al culto pagano e altre al culto cristiano. Nei culti pagani dell'Europa del Nord, l'abete veniva venerato come simbolo di lunga vita. L'usanza di esporlo in casa partì dalla Germania e solo successivamente si diffuse in tutta Europa. Entrò nelle case italiane solo alla fine del XIX secolo, quando la moglie di Umberto I decise di allestirlo nel Quirinale. Da qui divenne un costume popolare. La tradizione italiana vuole che venga allestito l'8 dicembre, il giorno dell'Immacolata, e smontato il 6, giorno dell'Epifania.
Due sono le figure folkloristiche legate al Natale: Babbo Natale e la Befana. La prima ha la stessa origine in tutto il mondo cristiano: deriva da un personaggio storico, il vescovo San Nicola da Mira. Si dice che il vescovo, durante il periodo natalizio, facesse doni ai più poveri. La rappresentazione moderna di Babbo Natale, vestito di rosso e con le renne, è invece abbastanza recente e risale al XIX secolo. La figura della Befana è invece legata ad una leggenda: dopo la nascita di Gesù, scelse di non seguire i Re Magi, ma subito dopo se ne pentì. Da allora, si dice che la notte dell'Epifania porti doni ai bambini, sperando che uno di questi sia proprio Gesù.
In Italia, la tradizione vuole che la cena della Vigilia di Natale sia base pesce. La parola latina "vigilia" significa veglia, caratterizzata dal digiuno. In quasi tutte le ricette della cena di Natale è presente il capitone, pesce che si ritrova in molti digiuni di carattere religioso.

13.11.10

Un aiuto in cucina - SOLUZIONE

Soluzione dell'esercizio "un aiuto in cucina":



  1. Disponete sul tavolo la FARINA a fontana, ponete nel suo centro il lievito sciolto in un cucchiaio di LATTE tiepido, aggiungete 3 cucchiai di OLIO e condite di SALE.
  2. Impastate il tutto aggiungendo piano piano il LATTE rimasto, fino ad ottenere una pasta omogenea e morbida, ponete la pasta in un luogo caldo e lasciate lievitare per un paio d'ore circa.
  3. Intanto scottate e pelate i POMODORI, privateli dei semi e tagliateli a fette.
  4. Quando la pasta sarà aumentata del doppio, stendetela su carta forno aiutandovi con un matterello e disponetela in una teglia.
  5. Farcite con la polpa di POMODORO, le acciughe a pezzettini e l'ORIGANO. Condite con abbondante OLIO e lasciate lievitare per ancora 20 minuti circa.
  6. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 20-30 minuti.

12.11.10

Un aiuto in cucina

Vuoi aiutare il nostro cuoco a preparare la pizza napoletana; puoi aiutarti con le aprole della lista, ma fai attenzione perchè ce ne sono alcune in più!

Esercizio tratto dal sito Prova il tuo italiano 

  1. Disponete sul tavolo la _________ a fontana, ponete nel suo centro il lievito sciolto in un cucchiaio di _________ tiepido, aggiungete 3 cucchiai di _________ e condite di ___________ .
  2. Impastate il tutto aggiungendo piano piano il __________ rimasto, fino ad ottenere una pasta omogenea e morbida, ponete la pasta in un luogo caldo e lasciate lievitare per un paio d'ore circa.
  3. Intanto scottate e pelate i __________, privateli dei semi e tagliateli a fette.
  4. Quando la pasta sarà aumentata del doppio, stendetela su carta forno aiutandovi con un matterello e disponetela in una teglia.
  5. Farcite con la polpa di ___________, le acciughe a pezzettini e l'___________. Condite con abbondante _____________ e lasciate lievitare per ancora 20 minuti circa.
  6. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 20-30 minuti.
Parole: olio (2 volte), farina, pomodoro, pomodori, origano, latte, cipolla, sedano, sale, latte, farina, tonno.

Per vedere la soluzione clicca qui!



11.11.10

Giosuè Carducci - San Martino

L'estate di San Martino è un periodo invernale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore, e viene festeggiato l'11 novembre. Tradizionalmente durante questi giorni si aprono le botti per l' assaggio del vino novello, che solitamente viene abbinato alle castagne. Questa tradizione è celebrata anche in una famosa poesia di Giosuè Carducci intitolata appunto San Martino.

San Martino di Giosuè Carducci
La nebbia a gl' irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l' anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com' esuli pensieri,
nel vespero migrar.



Parafrasi: la nebbia, per gli alberi spogli dei colli, mentre piove, sale e, trainata dal vento, dipinge il mare di bianco e tra le vie del paese dai cattivi umori va l’odore di vino a tirar su i morali. Gira su rami infuocati lo spiedo cuocente, mentre il cacciatore festeggia davanti alla porta. Al momento del tramonto, molti corvi neri, come pensieri nella sera se ne vanno. 

L'autore: Carducci nacque a Valdicastello, in provincia di Lucca, nel 1835 e morì a Bologna nel 1907. Trascorse la sua giovinezza nella Maremma tra Bolgheri e Castagneto, dove il padre era medico. Questi luoghi rimasero impressi nel cuore del poeta che li canterà nelle sue poesie. Fu professore di letteratura italiana all'Università di Bologna, senatore del Regno e nel 1906 ottenne il premio Nobel per la letteratura.

Vi lascio con una versione musicale di un comico italiano, Fiorello:




 



Via: http://it.wikipedia.org/wiki/Giosu%C3%A8_Carducci

1.10.10

L'ACCENTO

Oggi parleremo dell'accento in italiano e cercheremo di capire come e quando si usa; non sarà facile, ma sono sicura che ce la possiamo fare! 

Allora... INIZIAMO :)

L’accento grafico viene usato:

a. In tutte le parole tronche (non monosillabiche*) come per esempio affinché, però, velocità, farò, ecc.

b. Nei casi di parole omonime**  per evitare confusioni (àncora-ancora, perdono-perdòno, ecc.)

c. In alcuni monosillabi per evitare confusione con altri di uguale scrittura (è-e, sé-se, sì-si, ecc.)

d. Nei monosillabi che terminano con dittongo, per indicare che la lettera accentata è la seconda (più, giù, già, giù). Bisogna però ricordare che qui, quo e qua NON vanno accentati (in questi casi da un punto di vista fonico non abbiamo due vocali perché “q” e “u” sono legate in un unico suono consonantico).


Visto che sono diversi i monosillabi che cambiano di significato con l’accento, e che spesso in merito alla corretta grafia sorgono dei dubbi, osserviamo i più diffusi nella seguente tabella:

Fonte: http://vittorianicolo.wordpress.com/lingua-e-letteratura-italiana/
 

Inoltre, per ampliare la spiegazione, puoi visitare il sito Matdid, materiali didattici di italiano per stranieri a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma e mettera alla prova il tuo italiano con esercizi divertenti e dinamici.


Ora proviamo con un esercizio tratto da http: //www.scudit.net

Scegli la forma corretta
1) Io abito ____ vicino
a) qui
b) quì

2) Quel ragazzo ____
l'università
a) fa
b)

3) Quel bambino non ____
mai fermo
a) sta
b)
stà
 
4) Non parlerò con lui ____ con suo fratello
a) ne
b)

 
5) Lui mi ha risposto di ___
a)
si b)
 
6) Lui mi ha risposto di ___
a)
no
b)

 
7) La sua casa è ___ dietro quell'angolo
a) li
b)

 
8) Gesù Cristo è morto a _________ anni
a) trentatre
b)
trentatré
 
9) Per piacere Federico,
a)
sta
b)
sta' fermo!
 
10) I tuoi amici non ___ conosco
a) li
b)

 
11) Lui viene ____ Berlino
a) da
b)

 
12) Vado un momento ___ a casa
a) su
b)
 




Soluzione esercizio:
  1) a 2) a 3) a 4) b 5) b 6) a 7) b 8) b 9) b 10) a 11) a 12) a
 
_____________________________________
* Formate da una sola sillaba
**  Parole che sono formate dalle stesse lettere, ma hanno significati diversi